Gruppo Missionario Muratello 

 

 

 

 

 

 

 

   INDICE

 * Padre Beniamino Rossi

 * EMMA TERENGHI - SUOR SILVIA      

 * GINO  FILIPPINI                                                        

 

 

 

Padre Beniamino Rossi

 



Padre Beniamino Rossi, Missionario, Presidente della A.S.C.S. (Agenzia Scalabriniana per la Collaborazione allo Sviluppo), la nostra ONLUS ha raggiunto la casa del Padre ad Haiti lo scorso 21 novembre 2013.

Padre Beniamino Rossi, di origini cremonesi, classe 1943, si trovava nell'isola di Haiti per alcuni progetti di cooperazione allo sviluppo dei quali si è sempre impegnato moltissimo.
A causa di un malore, è stato portato all’ospedale dove è deceduto.
L'infarto non gli ha dato scampo.
Tutti i volontari della ASCS che lui chiamava i suoi "ASCS boys and girls”» sono uniti al lutto della Congregazione Scalabriniana per la grande perdita.
Cordoglio sincero e unanime è pervenuto da molte parti del mondo per l’improvvisa morte del nostro Presidente Padre Beniamino, persona cordiale, saggia e generosa.
“Padre Ben” com'era chiamato affettuosamente, coordinava e dirigeva numerosi progetti di cooperazione allo sviluppo: Bolivia, Colombia, Ecuador, Haiti, Filippine, Messico, Mozambico, Sud Africa …
Ad Haiti dove si trovava, era andato per aumentare gli aiuti alla popolazione e seguire i numerosi progetti che aveva avviato al tempo del disastroso terremoto …

“Tu eri sempre un passo avanti a noi ma avevi la delicatezza e la pazienza di aspettarci. Sono tante le cose che si potrebbero dire di te come “uomo di grande fedeltà”. Fedeltà al carisma, al B. Scalabrini … Parlavi di lui, lo studiavi, lo citavi; ma soprattutto lo vivevi. Avevi incarnato totalmente il suo pensiero; era una cosa sola con te e tu eri una cosa sola con i migranti. Fedeltà all’Uomo … La tua capacità di lasciare tutti liberi; liberi di dirti quello che pensavano, liberi di irritarsi, liberi nelle proprie scelte, liberi di sbagliare; ma, sempre sicuri di trovare in te una porta aperta dove tornare ed essere accolti, capiti, amati, pronti a ricominciare. Fedeltà a Dio … Una fedeltà tutta tua; ma una fedeltà vera e sincera verso un Dio incarnato, umano, vicino alle sofferenze e alle gioie umane … un Dio di speranza e d’Amore che tu testimoniavi in ogni gesto concreto della tua vita. Sognare i sogni degli altri … Tu ne hai sognati tanti e hai aiutato tanti a realizzarli … Speriamo di poter continuare a sognare con te e per te! Grazie Ben …” così scrive Alessandra Santopadre responsabile settore progetti.

Aveva abbracciato il carisma di Giovanni Battista Scalabrini (congregazione dei Missionari di San Carlo fondata nel 1905 dal Vescovo di Piacenza), amava questo carisma e ha fatto tantissimo per aprire piste nuove per andare veramente a sostenere i più bisognosi. Impegno che lo ha sempre visto in prima linea sia dal punto di vista religioso, quindi pastorale, che da quello politico e sociale, facendo sempre pressione nei confronti di società e politica perché ci fosse un'attenzione diversa nei confronti dei migranti. Un impegno che lo ha visto al lavoro sia nei posti di approdo delle migrazioni, come il confine tra Guatemala e Bolivia o Messico e Usa, sia dai punti di partenza dei flussi, come Mozambico, Sud Africa o Haiti.
Padre Beniamino è stato anche “Superiore Regionale”, ha guidato per sei anni i missionari in Europa e Africa. Ha sempre cercato di far capire che i limiti umani sono tanti e che bisogna arrivare ad amarli.

Quando incontrava qualcuno, chiunque, lo faceva sempre col sorriso. Anche se era teso o preoccupato; di fronte a chi chiedeva aiuto, riusciva sempre ad essere sereno ed aveva il dono di ascoltare.

Scrive Giuseppe Lanzi un suo carissimo amico: “ … sulla sua bara vorrei posare la sua stola perché era prete davvero, una stecca di MS (non poteva non fumare quelle), un mega album di Tex di cui era un lettore insaziabile, e una bottiglia di buon vino … Magari quel buon vino sudafricano a marchio ASCS venduto per raccogliere fondi … (e mai raccolta fondi fu più gaia e proficua).
Con questi quattro simboli voglio ricordare Ben … chiunque lo abbia conosciuto ne avrà un ricordo intimo e personale non certo meno importante del mio perché Ben quando parlava con te ti faceva sentire la sua attenzione, la sua vicinanza in modo forte, quasi fisico …”

A chi lo ascoltava colpiva soprattutto la lucidità delle sue analisi e della sua progettazione, profondendo molte energie nell’ organizzazione del Meeting Internazionali sulle Migrazioni, nella collaborazione con molti Centri Studio. Dal 2005 fino alla morte ha dedicato il suo impegno alla A.S.C.S. (Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo, di cui era presidente), la ONG della Regione Europa/Africa, coinvolgendo laici e volontari in America Latina, in Africa, e poi ad Haiti.

Padre Beniamino, dal Paradiso preghi per noi …

… chi Le ha voluto bene.

 

 

 

 


 

 

 

   Ricordiamo chi ha dedicato una vita per il prossimo
   EMMA TERENGHI - SUOR SILVIA

 

 

 

Dopo tanta sofferenza vissuta con fede e coraggio, tutta la vita dedicata al prossimo, è entrata nella Casa del Padre lasciando un grande vuoto a tutte le persone che l’ ha conosciuta e amata.

Nata a Fornaci - Brescia, il 23 giugno 1944 da Fausto Terenghi e Maria Saiani, ha avuto la gioia di crescere in una famiglia numerosa che ha generosamente rispettato la sua scelta decisiva di darsi totalmente a Dio come Suora Missionaria della Società di Maria.

Il 10 marzo 1964, entra come Postulante nella casa di via S. Polo - Brescia.   L' 8 settembre 1966 ha pronunciato i primi voti.

Dopo una preparazione professionale è partita per la lontana Oceania, in Vanuatu, dove con vera passione e dedizione, si è  messa subito al servizio della gioventù con un forte e tenace desiderio di far crescere le persone in tutte le sue dimensioni.

Con lo stesso entusiasmo ha reso servizio alla Casa Generalizia a Roma e nel 1982 ha accettato di partire per il Senegal, in Africa.

Nel 1986 ha dato la Sua esperienza al servizio della Pastorale Missionaria e Vocazionale nella diocesi di Brescia collaborando con grande generosità assieme  a  tante persone che oggi ricordano la sua semplicità e giovialità e il suo desiderio di andare fino in fondo negli impegni presi.

Nel Novembre 1991 ripartiva  con gioia per Vanuatu, dove continuò l'opera educativa presso le giovani. Nel 1999, in piena attività è stata colpita da un male incurabile e  il 26 agosto 2000 ha dovuto lasciare a malincuore  la Sua missione per un ritorno in Italia sapendo di non poter più ritornare fra le Sue giovani.

Durante il periodo della lunga e dolorosa malattia, dove rispecchiava le sofferenze di Cristo, ha sempre saputo dare a tutti una speranza e un dolce sorriso.

Gli ultimi Suoi giorni di sofferenza resteranno per sempre scolpiti nella memoria per la Sua serenità e bontà, il 20 gennaio 2002 si spegneva in Dio, come per Dio era costantemente vissuta.
Grazie Emma, grazie suor Silvia per quella che sei stata, per ognuno di noi e per la Chiesa universale. Sei stata grande e coraggiosa, dal cielo, prega per noi.

 

GRAZIE, ...chi ti ha voluto bene... 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

GINO  FILIPPINI

 

Gino Filippini, nato a Rezzato il 17 giugno 1939. Ha raggiunto la casa del padre il 28 novembre 2008.

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Nel 1959 consegue il diploma di Perito Industriale Capotecnico all’Istituto Tecnico Industriale Statale (Itis) di Brescia.

Tra il 1960 e 1961 insegna materie tecniche alle scuole medie e nei corsi professionali serali.

Il 1962 è quello del servizio militare.

Dal 1963 il posto di lavoro. È impiegato tecnico negli stabilimenti dell’Acciaieria e Tubificio di Brescia (Atb) nei reparti di produzione, preventivi e ufficio impianti.

Lascia l’Atb nel 1967.

Il volontariato arriva nel 1968. Va a Kiremba in Burundi dove è incaricato di occuparsi dell’officina.

Nel 1970 c’è bisogno di un insegnate al seminario minore di Muyinga (Burundi).

Nel 1971 però torna Kiremba dove si occupa della amministrazione e della logistica.

Dovrebbe, dopo quattro anni, essere alla fine dell’esperienza di volontariato.

Invece Gino dal 1973 al 1975 passa in Rwanda ed è volontario nel progetto di animazione sociale a Nyabimata: formazione degli animatori rurali.

Dal 1976 è a Brescia dove lavora nella segreteria Svi al coordinamento progetti.

Ma dal 1977 al 1982 è di nuovo volontario nel progetto di Nyabimata quale consigliere tecnico nel programma comunale di educazione degli adulti e del movimento associativo contadino.

Nel 1983 e 1984 è consigliere tecnico per lo sviluppo comunale anche nei comuni di Muko e Musebeya sempre in Rwanda.

Dal 1985 al 1987 si sposta a Nyarurema sempre come animatore del programma comunale di ducazione popolare.

Dal 1987 al 1992 è in Zaire ad Ango con la tribù degli Azande.  Dal 1988 al 1990 fa inoltre il volontario itinerante come incaricato del coordinamento dei progetti S.V.I. in Africa: Rwanda, Uganda e Zaire (che oggi si chiama ancora Congo).

È a Korogocho dal 1993 e non lo lascerà, salvo brevissime parentesi, fino al settembre 2008.

 

“Un laico missionario come ho sempre sognato”

Gino Filippini ha al suo attivo oltre vent’anni di lavoro in Africa (padre Alex scrive nel 1997). È stato in Rwanda, Burundi, Zaire, Uganda. Una figura di missionario laico atipica, una figura emblematica, almeno per me, dalle potenzialità incredibili insite in tale vocazione. In Gino ho incontrato quello che ho sempre sognato essere un missionario laico. Il primo anno è stato molto pesante, ha dovuto imparare il kiswahili, adattarsi alla vita di Korogocho, a seguire comunità “squinternate” come quella dei Mukuru, i raccoglitori di rifiuti della discarica. Gino si è inserito e ha lentamente reso autosufficiente la cooperativa dei rifiuti. La comunità lo ha amato come un fratello. E ha pianto quando è partito, Lo stesso ha fatto con i gruppi (Batik) e piccole comunità come i Kindugu e le Udada, zattera di salvataggio per ragazze già immerse sul mercato della prostituzione per poter sopravvivere. Li ha seguiti in chiave non solo amministrativa, ma soprattutto umana e cristiana. La gioia era vedere la gente crescere. Armato di quella sua capacità di mettersi in discussione per permettere ai membri di crescere come uomini e donne, la sua filosofia di fondo era il rispetto della persona, della comunità, dei gruppi, lasciandoli liberi anche di fare i propri sbagli.

Gino è stato uno di quelli che ha dimostrato, pagandolo sulla propria pelle, che si può fare volontariato in maniera alternativa, partendo dalla gente.

                                                                                                                                 Alex Zanotelli

(da Kiremba - Gennaio 2009)

 

 

 

 

 

 

GRUPPO MISSIONARIO MURATELLO
Sede di BRESCIA-NORD della A.S.C.S. ONLUS
(Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo )
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Recapito e Segreteria:
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